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La guerra nell’Est Europa ha gettato l’Italia in una crisi energetica che non si vedeva da 50 anni.
Nonostante l’intervento del Governo le famiglie italiane stanno subendo aumenti dei prezzi delle bollette alle stelle.
Ci sono diversi piani in atto per liberarsi al più presto dalla dipendenza dal gas russo. Tuttavia, ogni soluzione richiede tempo: ci vogliono anni per sviluppare nuove tecnologie, approvare e costruire impianti rinnovabili, collegarli alla rete...
Cosa possiamo fare nel frattempo?
La soluzione più immediata è investire nel risparmio energetico, azione alla portata di tutti i cittadini anche grazie agli Ecobonus.
In particolare c’è una tecnologia poco chiacchierata, che consente alla famiglia media di risparmiare fino al 70% dell’elettricità usata per riscaldare e raffreddare gli ambienti: le pompe di calore.
Questi apparecchi permettono di estrarre o smaltire calore da un ambiente e passarlo ad un altro:
- Per esempio, in inverno possono prelevare il calore dall’aria all’esterno della casa, e immetterlo nell’aria all’interno dell’abitazione, riscaldandola;
- In estate invece può fare da condizionatore, estraendo il calore dall’aria di casa e pompandolo fuori.
Le pompe di calore moderne sono talmente efficienti che sono considerate fonti rinnovabili. Secondo il PNIEC, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, le pompe di calore copriranno il 26% della crescita delle fonti rinnovabili di qui al 2030.
Il Governo incoraggia quindi i cittadini a installarle, grazie soprattutto a due incentivi:
- L’Ecobonus al 65% con sconto diretto in fattura, che permette di risparmiare subito il 65% del loro costo;
- Il Conto Termico.
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